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Chiesa del Carmine: Ridiamo Voce al Culto e alla Cultura

Hanno avuto inizio la sera del 12 luglio, le conferenze artistiche e culturali organizzate dalla Confraternita Maria SS.ma Addolorata per celebrare i 400 anni della Chiesa del Carmine. Inserito nel nutrito programma del Giubileo, l’incontro, denominato “Ridiamo Voce al Culto e alla Cultura”, si è occupato dei lavori di restauro e ripristino della Cantoria e dell'Organo della Chiesa, ad oggi il più antico di Noci. A moderare la serata il dott. Emilio Mastropasqua (presidente della Confraternita), che ha invitato l’arciprete don Stefano Mazzarisi ad introdurre e spiegare le ragioni dietro il forte desiderio di restauro dell’organo, un vero e proprio “investimento culturale”.

La parola è poi passata alla prof.ssa Isabella Di Liddo (docente di Storia dell’arte moderna del dipartimento di lettere, lingue e arti dell’università degli studi di Bari) che ha spiegato ai presenti la nascita e la storia degli organi nel corso dei secoli. Grazie all’intervento della prof.ssa Di Liddo è stato possibile collocare la nascita degli organi tra la fine del '400 e l’inizio del '500 a Napoli, dove molti ragazzi di strada venivano spinti al primo approccio con gli strumenti. E sono proprio i napoletani che, arrivati in Puglia, hanno cominciato a costruire i primi organi, molti dei quali in stile barocco. Dopo la prof.ssa Di Liddo è intervenuta la dott.ssa e restauratrice Felicia La Viola, che si occuperà della restaurazione artistica dell’Organo. La Viola ha parlato di un “intervento conservativo” che è più una sfida, perché presenta molte difficoltà, prima tra tutte quella economica. Il lavoro dal punto di vista progettuale consisterà nel rimuovere i tarli e consolidare la struttura, affinché poi si possa passare all’aspetto tecnico musicale.

La parte tecnico-musicale è stata affidata dal dott. Nicola Canosa (restauratore) che si occuperà di assicurare la fruibilità dello strumento. Come in ogni intervento, il restauro si svolgerà in fasi: un primo momento sarà smontare le canne; successivamente si passerà a sostituire le parti meccaniche ormai ossidate per poi concludere con il recupero dell’intonazione e l’accordatura. Tutto nasce dal forte bisogno di recuperare un bene unico per la nostra cittadina, e dalla “voglia di sentirlo risuonare”.

A fine serata l’intervento del sindaco Nisi a ribadire il sostegno e l’ammirazione nei confronti della Confraternita oltre l’invito, da parte della Confraternita stessa, a partecipare attivamente anche alle prossime Conferenze che avranno come tema lo sviluppo artistico della Chiesa, specialmente in riferimento alla tela posta sull’altare maggiore, datata 1619.

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